“E' essenziale per i ministri delle finanze della zona euro raggiungere un accordo in tempi brevi sulla ricapitalizzazione diretta delle banche". L'ordine del commissario agli affari economici e monetari dell'Ue, Olli Rehn, in un convegno a Parigi di martedì, verrà accolto dall'Eurogruppo che si riunirà oggi a Bruxelles. Come anticipato da Reuters la settimana scorsa, i 17 ministri delle finanze dell'euro zona metteranno nero su bianco su una procedura di ricapitalizzazione diretta degli istituti di credito in difficoltà, per un totale che si dovrebbe aggirare tra i 50-70 miliardi attraverso il Meccanismo europeo di sostenibilità (Mes).
L'intervento verrà standardizzato: uno degli Stati membri del Mes che si dovesse trovare trovare nell'impossibilità di sostenere la ricapitalizzazione di una banca del proprio paese per la situazione dei conti pubblici interni potrà richiedere il salvataggio a due condizioni: l'istituto di credito interessato deve presentare coefficienti patrimoniali inferiori a quelli stabiliti dalla Bce e non essere in grado di attrarre sufficienti capitali privati. Il Mes avrà poi un ruolo nella governance della banca beneficiaria degli aiuti in qualità di suo nuovo azionista e la ricapitalizzazione diretta sarà soggetta a revisioni ogni due anni.
Tradotto in termini più semplici: i paesi del sud Europa potranno ora utilizzare i soldi dei loro contribuenti per ripagare i debiti che le loro banche hanno acquisito con i creditori del Nord Europa non attraverso imposte dirette – come è stato ad esempio il caso dell'immenso buco del Monte Paschi di Siena coperto recentemente in Italia – ma attraverso il Mes guidato dal tedesco Klaus Regling, che assumerà inoltre un potere di gestione ancora non chiaro all'interno degli istituti di credito. La beffa oltre il danno, ma ormai non fa più notizia nella storia recente dell'Ue.
Nel momento in cui il Fondo Monetario Internazionale si sta defilando dalla gestione dei piani di salvataggio dei stati sovrani dopo un “mea culpa” tardivo ma significativo sulle erronee politiche d'austerità imposte, una nuova troika tutta europea – con il Mes ad affiancare Bce e Commissione - assumerà la guida del commissariamento degli stati sovrani ed ora delle banche. Con un documento dell'Ocse della settimana scorsa che parla di un vero e proprio esodo dall'Europa meridionale – lavoratori a basso costo che approdano nel Nord – la domanda è inevitabile: era questo che doveva divenire l'Unione Europea?
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