mercoledì 7 agosto 2013

Una risposta alle falsità di Olli Rehn


Nel suo blog – ebbene si che ci crediate o meno anche lui ha un suo blog ma non pensiate di mandargli i vostri commenti di apprezzamento perché non accetta repliche - il Commissario europeo per gli affari monetari e finanziari, Olli Rehn consiglia a Madrid di perseguire la strada dell'ulteriore svalutazione interna e di seguire gli esempi di “successo” di Lettonia ed Irlanda per concludere quella che considera una ripresa della zona euro, figlia della bontà delle politiche scelte dall'Unione Europea.

Sarà la storia a giudicare Rehn, Barroso, Draghi, Lagarde e tutti i vicerè imposti nei paesi oggetto del protettorato della troika. Ma è giusto che quest'uomo responsabile di questo e questo possa permettersi di continuare ad insultare l'intelligenza di milioni di cittadini europei? E per quanto tempo saremo costretti a sentire che la soluzione è l'austerità e la svalutazione interna: non comprendono questi signori che i salari dei lavoratori dell'Europa del sud sono già al di sotto della soglia della sopravvivenza? E poi signor Rehn, la prego, citare la Lettonia e l'Irlanda come esempi di successo è un'ingiustizia che fa anche alla sua minima onestà intellettuale.

A conclusione di questo suo illuminante post, il Commissario “chiede” alla Spagna un atto di responsabilità politica – termini che non avevamo mai sentito - e di giungere ad “un accordo sociale di ampio respiro” che possa portare ad un aumento degli occupati, al taglio dei prezzi “in cambio i sindacati dovrebbero concordare una significante ed ulteriore moderazione dei salari”. Si tratta della stessa logica che ha portato al collasso l'Europa del sud e che i suoi responsabili politici e morali continuano a perseguire.

“Immaginate”, termina così il profeta Rehn, “Cosa potrebbe accadere se la Spagna potesse raggiungere quello che Irlanda e Lettonia hanno fatto?”. Pensando alla situazione attuale di Dublino e Riga, si rimane basiti di fronte a tanta impreparazione da un uomo le cui scelte pesano sulla vita di milioni di persone. E saremo tentati di lasciare la gaffe rimbombare nel silenzio, ma la miglior risposta la fornisce il ministro delle comunicazioni del governo irlandese, Pat Rabbitte, a capo della fronda anti troika che da settimane serpeggia a Dublino. Rabbitte ha infatti accusato i creditori internazionali di imporre “inutili obiettivi arbitrari” per quel che riguarda il consolidamento fiscale e chiesto la fine dell'austerità. I laburisti irlandesi iniziano a reagire. Quelli dell'Europa del sud quando si sveglieranno dal loro “sogno” del “più Europa” e “del miracolo economico tedesco”, incubo per milioni di lavoratori, ed inizieranno a rispondere a queste falsità?

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