martedì 28 maggio 2013

Quello che bisogna sapere della troika. (Introduzione)


di Chris Richmond-Nzi

“ … gli abusi del potere generano le rivoluzioni e le rivoluzioni sono peggio di qualsiasi abuso. La prima frase va detta ai sovrani, la seconda al popolo … ” , Klemens von Metternich






In Europa la tensione è alle stelle, la rabbia palpabile, il futuro incerto. Varie elezioni si susseguono, proponendo al popolo personaggi che oltre ad essere incompetenti, si rendono in modo incomprensibile ostacolo di un percorso possibile verso il benessere. Mistificatori coscienti ed ignari dell’importanza fondamentale del loro ruolo, servendosi di una discutibile applicazione di buon senso, percorrono tappe inesplorate verso una destinazione ai loro elettori sconosciuta.

Il popolo, decimato dalle onde anomale causate dalla tempesta economico-finanziaria è sostanzialmente diviso tra due dottrine contrastanti: da una parte chi desidera un'ulteriore cooperazione per conseguire il benessere attraverso una maggiore integrazione europea, mentre l’altra parte contendente, sostiene che sia proprio tale integrazione e la relativa moneta unica le fonti dell’attuale malessere e che soltanto la sovranità nazionale sia l’unico effettivo rimedio alla situazione creatasi.

Con queste motivazioni, le due dottrine si confrontano principalmente sul senso della permanenza o dell'uscita dalla zona euro.
Le decine di partiti politici, sfruttando i flussi di coscienza, prendono possesso di questa piuttosto che di quella dottrina e con l’arte della retorica, sostengono argomenti apparentemente buoni  cercando di dominare le assemblee popolari convincendo ed entusiasmando la folla, con lo scopo ultimo di ottenere incarichi pubblici.
Cavillatori disonesti ed incapaci di verità, approfittano dell’ignoranza degli uditori, propinando eresie condite da false e mezze verità.

In questo spazio di approfondimento dell'Antitroika – Quello che bisogna sapere della Troika -  si cercherà di offrire alcune linee guida tecniche ai lettori, dando gli strumenti necessari per una comprensione ed attiva partecipazione del dibattito in corso.


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