A chiedere ufficialmente la fine della troika, in una dichiarazione ripresa dal Wall Street Journal di oggi, non è stato un membro di Syriza o del neo "Movimento cinque stelle Dracma" del cognato di Papandreau in Grecia; un esponente del movimento "Che si fotta la troika" in Portogallo o qualunque altro aderente ad uno dei gruppi considerati anti-europeisti. A sostenerlo in una dichiarazione ad una commissione del Parlamento europeo, è stato il membro tedesco della Bce, Jörg Asmussen, secondo cui l'Europa dovrebbe smettere di utilizzare il Fondo Monetario Internazionale per intervenire a sostegno delle crisi finanziarie e, prosegue Asmussen, gestirle usando solo le proprie istituzioni. “La composizione della troika è molto strana e decisa in una fase di crisi. E per questo deve essere cambiata”, ha chiosato.
Le dichiarazioni di assoluto buon senso di Asmussen ci permettono di trarre due conclusioni. Primo. In Germania è sempre maggiore la volontà di staccare la spina alla moneta unica. Dichiarazioni recenti di noti economisti contro l'esperienza dell'euro, da Sinn a Lefontaine, oltre alla volontà del Cdu di Angela Merkel di sfidare l'elettorato potenziale del neo partito anti euro "Alternativa per la Germania" ed, infine, la vera e propria guerra in corso che la Bundesbank ha iniziato contro la Bce ne sono la dimostrazione più visibile.
Secondo. Se un progetto che ambisce a creare una super potenza economica ha bisogno di un'organizzazione internazionale per intervenire in una sua crisi di sistema, le parole di Asmussen sono per certi versi l'ecatombe finale di questo fallimento. Tra i 17 paesi, infatti, non c'è e ce ne dobbiamo fare una ragione, soprattutto coloro che continuano a chiedere più Europa, la volontà politica di cooperare ed impedire la presenza del FMI in Grecia, Portogallo, Irlanda, Cipro ed a breve Slovenia, Spagna, It.....
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