mercoledì 23 ottobre 2013
Inizia la fase 2 dell'esperimento in Grecia
"Il secondo prestito alla Grecia si concluderà il prossimo anno: i calcoli più accurati stimano che la recessione produrrà un buco da 5 miliardi di euro nel 2014. Nuovo prestito e nuova austerità, quindi. Ma, il paese già oggi sta toccando il fondo con salari, pensioni e condizioni del mercato del lavoro simili a quelli della Cina. La Grecia è il 'topo da laboratorio della troika': se il piano non incontra tanta resistenza ed ha successo nel decimare la condizione di vita delle persone, sarà esportato in tutta Europa. Il suo obiettivo ultimo è quello di infliggere una 'morte intenzionale' al paese". Queste le parole di Costas Douzinas, Director of the Birkbeck Institute for the Humanities all'università di Londra e Columnist per il Guardian, in un'intervista che ci ha rilasciato recentemente.Parole che vanno rilette con molta attenzione alla luce di quanto scrive oggi il quotidiano greco Kathimerini.
Secondo quest'ultimo, che cita fonti di Bruxelles, la troika tornerà ad Atene ad inizio novembre e, molto compassionevolmente c'è da aggiungere, accoglierà le "suppliche" di Samaras e non imporrà più tagli "orizzontali" a salari e pensioni, ma chiederà la chiusura di due aziende statali: l'EAS, l'azienda che cura i sistemi di difesa e l'ELVO, l'industria automobilistica.
Si tratta di un chiaro passaggio ad una fase 2 di quell'esperimento che indicava Douzinas. Senza più nulla da tagliare – "salari, pensioni e condizioni del mercato del lavoro sono già simili a quelli della Cina" – la troika inizia ad imporre la dismissione delle aziende statali. E l'indiscrezione di Kathimerini, se confermata nei fatti, è ancora più grave dato che le aziende operano in un settore, quello della difesa, chiave per il paese.
Nel suo "Philosophy and resistance in the crisis" Douzinas scrive che le persone in ogni università, posto di lavoro e scuola dovrebbero far capire alle autorità di non essere più disposti ad accettare queste scelte politiche suicide. Del resto, l'alternativa è quella di accettare la "cura" inflitta al topo greco.
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